Il Femminile Sacro al Santuario di Montenero
Su una collina che domina il mare di Livorno sorge il Santuario di Montenero, dedicato alla Madonna delle Grazie, patrona della Toscana festeggiata il 27 gennaio.
Dopo esserci stata varie volte durante l’infanzia e l’adolescenza (l’ultima per accendere il cero nei 100 giorni prima della maturità – così era usanza nel mio istituto), ci sono tornata adesso, a distanza di quasi 20 anni, con una consapevolezza tutta nuova, quella del Femminile Sacro.
Namaste, mi chiamo Senia e sono una seminatrice di consapevolezza e di risveglio femminile. Da anni ormai dedico la mia vita ed il mio lavoro alla comprensione ed alla ricerca del Sacro Femminile in tutti i suoi poliedrici aspetti. Il mio viaggio personale ha dato vita al Sentiero delle Dee, in cui ci prendiamo cura della nostra energia femminile attraverso pratiche di yoga, sciamanesimo e danza estatica.
Grazie ai miei studi ho compreso che le grandi religioni del mondo hanno attinto ad un culto ancora più antico e primigenio, quello della Grande Madre (o Grande Dea), incorporando gli aspetti di quella tradizione al femminile e spostando l’attenzione sul dio maschile.
Da tempo quindi nei miei viaggi ricerco siti e dettagli di quella antica spiritualità al Femminile. Montenero ne è una tappa. Scopriamo insieme perché.
Prima di continuare però, hai già scelto il tuo regalo? Li trovi tutti in questa pagina.
Santuario di Montenero: le origini
Il Santuario nasce il 15 maggio 1345, festa di Pentecoste, quando un povero pastore storpio trovò l’immagine miracolosa della Vergine Maria e seguendo un’intuizione interiore la portò sul colle di Montenero.
La fama dell’immagine miracolosa si diffuse presto, in seguito alle tante grazie operate dalla Beata Vergine; iniziano così a giungere pellegrini ed aumentano le offerte all’oratorio che ospita l’immagine.
Nel 1380 iniziano i lavori per ampliare l’edificio e per poter ospitare i pellegrini. I primi a custodire il Santuario furono i frati Terziari, seguiti dai Gesuati (dal 1442 al 1668) e dai Teatini (dal 1668 al 1792 ).
Nel corso dei secoli l’immagine ha eseguito diversi miracoli, proteggendo ad esempio Livorno da un terremoto nel 1742.
Nel 1792 il Santuario fu affidato ai monaci Benedettini Vallombrosani, che ne sono attualmente i custodi.
Santuario di Montenero: come visitarlo
Il Santuario è facilmente raggiungibile in auto (con comodi parcheggi lungo la strada) o in funicolare.
La chiesa è in stile barocco, in un tripudio di marmi, affreschi e soffitti a cassettone. Ai lati della navata iniziano dei corridoi con pareti completamente ricoperte da ex-voto, raffigurazioni di uno spaccato di vita quotidiana in cui si mostra in quale circostanza si è ottenuto il miracolo, e cuori votivi per le grazie ricevute. E’ davvero suggestivo passeggiare tra queste pareti e percepire la spiritualità e la devozione delle persone che nei secoli si sono affidate alla Madonna delle Grazie.
Vicino allo shop religioso, dove puoi acquistare anche i preparati erboristici dei frati, si trovano i ceri da poter offrire alla Madonna.
Uscendo dal vero e proprio Santuario si accede alla Cappella dei Ceri Votivi. Qui, in una ricostruzione di grotta in pietra si trova la famosa effige miracolosa ritovata dal pastore: la Vergine con la veste rossa ed il manto blu, è seduta su un guanciale e intorno al capo si legge la scritta “Ave Maria Mater Christi”. Sulle sue gambe siede Gesù Bambino mentre tiene un filo che lega delicatamente un cardellino sul braccio di Maria (simbolo del cristiano che trova sostegno nella Vergine).
Qui è possibile accendere il proprio cero ed affidare le proprie preghiere alla Madonna. Soffermandosi qualche momento in questa cappella si può davvero percepire di nuovo quella devozione che spinge centinaia di persone ogni giorno a chiedere la grazia.
Santuario di Montenero: ma quindi il Femminile Sacro?
Il Femminile Sacro permea ogni angolo di questo luogo, sebbene il Santuario sia in mano ad un ordine monastico maschile.
Partiamo dunque dal nome del luogo: Montenero. Si chiama così perché era il “monte oscuro”, il “monte tenebroso”. Da sempre tutto ciò che è buio ed oscuro è collegato con l’energia femminile, che risiede in una dimensione ctonia, sotterranea, primordiale.
E a proposito di sotterraneo, il luogo in cui sorge il Santuario è costellato di grotte, dove ai tempi del ritrovamento dell’immagine miracolosa vivevano gli eremiti che presero inizialmente in custodia l’effige.
Da allora esiste nei pressi del Santuario, una via detta “Via delle grotte” o “La grotta”. Nel 1920 una ditta di escavazione per marna da cemento ottiene la concessione per l’estrazione della pietra ed in questo periodo molte grotte vengono chiuse, altre prolungate, altre ancora aperte ex-novo.
Durante la seconda guerra mondiale, le grotte vennero usate come rifugio antiaereo e nel 1971 iniziano le vaste opere di risanamento, di consolidamento e di sistemazione del sacro colle.
Nel corso di questi lavori è stato inoltre possibile rintracciare la presenza di acqua scaturita direttamente dalla pietra viva e che opportune analisi hanno dichiarato potabile. Attualmente le grotte sono chiuse perché necessitano di essere messe in sicurezza.
Anche la grotta è da sempre associata alla dimensione femminile, dato che al suo interno le donne si riunivano per celebrare i culti di quella Grande Madre. Se poi si aggiunge la natura rigogliosa e selvaggia che circonda il Santuario, il quadro del Femminile è completo.
Inoltre la figura della Madonna è l’aspetto archetipico della Madre, che insieme alla Fanciulla e alla Megera esprime l’essere trino del Femminile Sacro (come le fasi lunari: crescente, piena e calante).
Ho stimolato la tua curiosità verso questo luogo affascinante? Se vuoi ancora un assaggio di questo sacro spazio ti invito a guardare questo reel.