Yama: cosa sono, quali sono e come applicarli nella vita quotidiana

yama yoga

Se pratichi yoga avrai sicuramente sentito nominare gli Yama. Ma esattamente questi Yama cosa sono, quali sono e come applicarli nella vita quotidiana?

Si perché la teoria e basta serve a poco e si sa, lo yoga non è qualcosa da fare solo sul tappetino. Vediamo allora di conoscere meglio gli Yama, ma prima lascia che ti inviti a compiere un viaggio verso te stessa grazie alle mie pratiche di yoga e meditazione.

YAMA: COSA SONO

A spiegarci cosa sono c’ha pensato Patanjali, il grande maestro vissuto circa 2500 anni fa ed autore del testo sacro “Yoga Sutra”. Gli Yama sono i principi etici dello yoga, quelli ai quali ogni praticante dovrebbe attenersi. Perché praticare yoga non significa solo salire sul tappetino e fare qualche posizione. Lo yoga è uno stile di vita ed una filosofia che abbraccia l’intera quotidianità.

YAMA: QUALI SONO E COME APPLICARLI NELLA VITA QUOTIDIANA

Gli Yama sono 5: Ahimsa, Satya, Asteya, Bramacharya, Aparigraha. Vediamoli insieme.

1| AHIMSAla non violenza.

ahimsa non violenza

Questo Yama è ciò che ha portato Gandhi ad essere ciò che è stato (ed è tuttora), ma “non violenza” non significa solo non uccidere e non picchiare.

E’ violenza spingerci in posizioni (asana) che non sono ancora adatte al nostro corpo, alimentando l’Ego e rischiando di farci del male.

E’ violenza alimentarci con cibi non salutari per il nostro corpo (e qui la scelta vegetariana/vegana non c’entra niente).

E’ violenza rivolgerci frasi o pensieri offensivi (“sono una cretina”, “sono incapace”, “sono una fallita” ecc).

E’ violenza rivolgere le stesse frasi agli altri, prendere in giro, deridere, offendere, bullizzare.

E’ violenza non prendersi cura del proprio corpo, non sceglierci come priorità, non ascoltare le proprie necessità.

Potrei andare aventi per ore a dirti in quanti modi puoi trasgredire questo principio etico e fare del male a te stessa ed agli altri, ma credo tu abbia capito l’antifona.

Lo so, cambiare modus operandi non è facile e richiede un notevole sforzo iniziale. Ma puoi farcela!

Ti invito quindi a fare questo esercizio:

ogni volta che dici o pensi o fai qualcosa su di te o sugli altri chiediti se il tuo pensiero o le tue parole o la tua azione stanno portando con sè amore per te o gli altri o se piuttosto stanno causando dolore.

All’inizio non è facile essere consapevole al 100% di questi aspetti, ma con l’allenamento andrà meglio. E non giudicarti se a volte continui ad essere violenta con te stessa o gli altri: anche il giudizio e la critica sono aspetti della violenza!

Accogliti piuttosto con amore e compassione! Col tempo sarai sempre più consapevole nelle parole, pensieri ed azioni da mettere in campo.

2| SATYA, la verità

satya verità

Anche in questo caso dobbiamo andare oltre il significato letterale del termine. Satya, infatti, non significa semplicemente “non mentire”, ma fa riferimento all’essere onesti con se stessi e gli altri.

Per portare questo Yama nella tua vita quotidiana:

– accetta i tuoi limiti

– sii conspevole e rispettosa del tuo reale stato di salute quando pratichi

– non parlare se le tue parole possono arrecare danno ad altri (e cozzare quindi con Ahimsa, la non violenza)

– fai in modo che parole ed azioni coincidano veramente con ciò che provi

– ascoltati per conoscere sempre la tua verità, anche quando potrebbe essere scomoda

– rivolgiti agli altri con trasparenza

– sii sincera, in primis con te stessa

3| ASTEYA, non rubare

asteya non rubare

Asteya è inteso come il non appropriarsi di cose o persone che non ci appartengono (come appunto la libertà di scelta delle persone).

E’ proprio il desiderio di cose o persone che ci porta alla sofferenza perché inevitabilmente subentrano attaccamento, aspettative e possesso (e proprio in questi giorni la cronaca ha sottolineato nuovamente quanto l’attaccamento ed il possesso sulle persone siano pericolose).

Questo vale anche per il nostro pianeta: la Natura ci consente di usare le sue risorse, ma non ci appartengono, non siamo noi i padroni. L’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, il petrolio per la benzina…tutto è solo in prestito e dovremmo prendercene cura con rispetto perché, semplicemente, non sono cose nostre.

Ecco allora alcuni modi per attenersi ad Asteya:

– non appropriarti di oggetti o persone che non ti appartengono

– rispetta ciò che ti viene prestato

– lascia gli altri liberi di scegliere per se stessi

– non assumerti responsabilità altrui

– sii generosa, fai beneficenza

– non plagiare gli altri

– mantieni le confidenze che ti vengono fatte

– sii integra e non appropriarti di idee altrui

– non cadere nella trappola della competitività, dell’arrivismo e dell’egoismo (questo vale anche sul tappetino)

– pratica asana (posizioni) e tecniche solo se le senti giuste per te, senza forzare troppo (così “ruberesti” posizioni o tecniche per le quali non sei ancora pronta)

4| BRAMACHARYA, l’astinenza sessuale

bramacharya astinenza sessuale

Questo è forse lo Yama più frainteso: spesso tradotto come astinenza, fedeltà coniugale o castità, è piuttosto un invito a instaurare relazioni che siano di nutrimento per la propria evoluzione. E’ necessario astenersi dal sesso solo e se questo ci svia dalla nostra ricerca della verità.

Più che “astinenza sessuale” andrebbe quindi tradotto come “rispetto per la sessualità”. La sessualità è, infatti, nello yoga considerata sacra (pensa che l’Ayurveda la descrive come uno dei tre pilastri della vita insieme a cibo e riposo). Attraverso l’unione sessuale di due persone che si amano ci può essere arricchimento energetico ed evoluzione spirituale. La sessualità è quindi uno strumento per espandersi, sperimentare il piacere, lasciar fluire Kundalini e riscoprire la nostra natura divina.

Oltre al lato sessuale, questo Yama ci ricorda di non dissipare la nostra energia vitale in generale.

Suggerimenti per applicare Brahmacharya alla tua vita possono essere:

– investi la tua energia sessuale solo con chi sostiene la tua evoluzione

– non vendere il tuo corpo e la tua sessualità per fini materialistici

– non reprimere la tua sessualità basata sull’amore

– non sperperare la tua energia vitale in inutile stress (esempio: sei in coda nel traffico e sei in ritardo. Arrabbiarti, sbraitare, agitarti e stressarti non ti faranno arrivare in tempo e danneggeranno la tua salute.)

5| APARIGRAHA, non possedere

aparigraha non possedere

Questo Yama ci invita a non accumulare beni per avidità e mi rendo conto di quanto sia difficile rispettarlo in una società votata al consumismo come quella in cui ci troviamo.

Questo ci porta spesso ad identificarci coi nostri beni ed ancor più con le nostre relazioni e con gli schemi mentali che ci portiamo dietro.

In poche parole Aparigraha è un invito al non attaccamento, al non possedere più del necessario e ad essere disposti a lasciare andare (cose, persone, schemi mentali che non ci appartengono più).

L’attaccamento inoltre fa vivere nella continua tensione e nella paura di perdere quei beni, quelle relazioni, quelle persone.

Per applicare Aparigraha nella tua vita:

– allenati a vedere l’abbondanza intorno a te. L’abbondanza non è solo denaro: trova la tua personale definizione di abbondanza, intesa come “avere tutto ciò che serve a farti stare bene”

– sii grata di ciò che hai (in poche parole, guarda il bicchiere mezzo pieno)

– prima di fare un acquisto chiediti “ne ho davvero bisogno?” “risponde ad un bisogno del mio corpo, della mia mente, della mia anima o piuttosto ad un bisogno del mio Ego?”

Bene, il nostro escursus sugli Yama giunge a termine. Ti sarai sicuramente accorta che gli Yama rappresentano dei NO, dei divieti. Hai notato una certa somiglianza con alcuni aspetti della religione cattolica? Tipo Bramacharya che è diventato un voto di castità per i membri del clero oppure Aparigraha si è trasformato nel voto di povertà dei religiosi. Ahimsa, Satya ed Asteya li ritroviamo invece tra i comandamenti.

Beh, questo perché i principi etici sono comuni a molte tradizioni del mondo, sebbene poi ognuna li abbia declinati in modi diversi. Parliamo tutti la stessa lingua e continuiamo a farci la guerra! Lo trovo veramente assurdo!

Sul tema degli Yama trovi anche contenuti video tra le guide del mio feed di Instagram.

Se poi ti piacerebbe capire come impostare una pratica costante di yoga, accedi al video corso gratuito “Yoga: 5 stategie per praticare con costanza” (clicca sull’immagine sottostante per ricevere il corso direttamente nella tua casella mail).