Tantra Yoga: cos’è e 3 modi per praticarlo
Dietro al termine “tantra” ci sono un sacco di fraintendimenti, che hanno fatto sì che in Occidente questa antica disciplina yogica fosse associata con la sessualità.
Ma è davvero così? Tantra e sessualità sono sinonimi? A breve ti spiegerò la storia del Tantra Yoga ed il suo reale significato, nonché come puoi praticarlo. Prima ti invito però a seguirmi su Instagram per altri consigli di yoga, spiritualità, Femminile Sacro e fibromialgia ed a scegliere il tuo regalo (clicca qui).
Storia del Tantra Yoga
Il Tantra Yoga si sviluppa in India 9000 anni prima di Cristo, all’interno della civiltà dravidica. I Dravidi erano un popolo di marinai ed esperti di allevamento ed agricoltura. Il loro commercio si sviluppava fino al Mar Rosso ed a Creata. Intorno al 2000 a.C. iniziarono le prime invasioni degli Ariani, provenienti dalle steppe dell’Ucraina, che conquistarono tutto il nord dell’India.
Nonostante gli Ariani avessero reso schiave tutte le popolazioni conquistate, non riuscirono a sradicare la tradizione tantrica. La fine della civiltà dravidica segnò l’inizio della tradizione vedica, che non riuscì a mutare gli insegnamenti tantrici, cusdotiti da maestri sulle cime dell’Himalaya fino al nuovo fiorire del tantrismo kashmiro tra l’VIII ed il XII d.C.
Tra periodi di clandestinità e periodi di fioritura, il tantrismo è sopravvissuto fino ad oggi e nonostante la colonizzazione puritana britannica, influenzando anche il Buddhismo tibetano. Negli anni ’70 occidentali avidi di mistiche permissive e di liberazione sessuale esportarono in Occidente solo ciò che loro avevano voluto vedere, contribuendo a rendere il Tantra Yoga sinonimo di sessualità.
Tantra Yoga: cos’è davvero
Il termine Tantra presenta la radice tan, che significa estendere, ed il suffisso tra, che significa strumento. Tantra significa quindi “strumento per estendere la conoscenza umana”. Il maestro Patanjali negli Yogasutra definisce il Tantra come “la via dell’arresto dell’attività automatica della mente”. Il Tantra è dunque uno yoga (sotto il suo vessillo si trovano stili più comuni in Occidente come il Kundalini Yoga o l’Hatha Yoga), che permette di raggiungere l’assoluto attraverso lo spettro integrale di emozioni, pensieri e sensazioni. Potremmo definirlo la via della conoscenza suprema.
Contrariamente alla tradizione vedica, dove si invita il praticante a sospendere ogni contatto col mondo fenomenico, considerato illusorio e falso, nel Tantra non c’è scissione tra via mistica e via fenomenica. Ogni pensiero, ogni emozione, ogni sensazione sono quindi occasioni preziose per fare esperiernza del divino Sè al proprio interno.
L’ascesi si realizza in questo modo con l’immersione totale in ciò che la vita ha di più palpitante. Il praticante gode così di una libertà assoluta da ogni limitazione concettuale, da ogni dogma, da ogni credenza.
Nella tradizione tantrica le donne hanno un’importanza capitale come maestre perchè, si dice, che esse possano realizzare gli insegnamenti 365 volte più velocemente degli uomini. Questo perché, sempre secondo la tradizione, la sushumna (il canale energetico centrale alla colonna vertebrale) di una donna si dischiude completamente. Solo le donne possono ricevere gli insegnamenti integrali e, attraverso la pratica dell’unione, saranno poi trasmessi agli uomini.
Il Tantra è caratterizzato dalla “ricerca appassionata”, ovvero dall’immersione totale nel mondo dei sensi, che permette di giungere alla dimensione di Shiva/Shakti. E’ quindi un’immersione nell’amore assoluto e mistico che porta ad unire le energie maschili (Shiva) discendenti e le energie femminili (Shakti) ascendenti per favorire il risveglio e la risalita di Kundalini, l’infinito potenziale dell’Essere (per approfondire leggi l’articolo “Risveglio di Kundalini: rischi ed opportunità”).
Il praticante (tantrika) giunge allora ad una comunicazione totale con la realtà al punto che il dialogo interiore (quel costante ronzio mentale) tace completamente. E nel silenzio interiore c’è totale presenza nel mondo. Attraverso il tatto, lo sguardo, il contatto col corpo, il tantrika supera la dualità e gode dell’unità col proprio vero Sè.
Ed il sesso allora che c’entra?
Nel Tantra il sesso è la porta d’accesso privilegiata per accedere a quella dimensione di estasi e silenzio interiore. Poichè lo scopo del Tantra è quello di armonizzare maschile e femminile, Shiva e Shakti, l’unione simbolica tra uomo e donna diviene parte integrante del percorso spirituale.
Da qui ha origine il maithuna – rituale sessuale – che tuttavia non è una pratica centrale (sebbene in Occidente si tenda pensare il contrario) perché solo i praticanti esperti possono praticarlo come tecnica di meditazione.
In realtà nel Tantra sono fondamentali asana (posizioni), mantra, pranayama (tecniche di respirazione) e meditazione (tra cui quella himalayana). Quindi no, Tantra e sessualità non sono sinonimi.
Vuoi praticare Tantra Yoga? 3 modi per farlo
I miei studi affondano sia nella tradizione vedica che in quella tantrica ed è per questo che il Tantra Yoga è parte dello Yoga Integrato, la mia personale fusione di più stili come il Kriya Kundalini Yoga, lo Yoga Sciamanico, il FibroYoga®, la danza estatica ed il Tantra Yoga stesso.
Ecco 3 modi per sperimentare questo potente stile di evoluzione personale:
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Pronta ad entrare in contatto col tuo corpo e col tuo vero Se’?